Il primo sintomo dell’Alzheimer è la perdita di memoria.
Ma tale perdita come si manifesta? Quale memoria? Si parla di memoria o di memorie?
Di seguito troverete una breve descrizione orientativa dei diversi tipi di memoria con esempi di esercizi per stimolarla e di come la malattia di Alzheimer impatti su di essa.
MEMORIA A BREVE TERMINE (MBT): è la memoria che trattiene le informazioni per un limitato periodo di tempo e immagazzina un flusso limitato di informazioni (al massimo 7 o 8 per volta). E’ la memoria che ci aiuta ad assolvere dei compiti nel breve termine ed una volta effettuati l’informazione può essere eliminata, nel caso non fosse ritenuta importante. In caso contrario, viene immagazzinata nella memoria a lungo termine.
MEMORIA A LUNGO TERMINE (MLT): immagazzina e recupera informazioni lontane nel tempo e ha una capacità molto ampia. Può essere:
- esplicita o dichiarativa (memoria del sapere), che comprende: memoria semantica (le nostre conoscenze); memoria episodica e autobiografica (eventi specifici con riferimento temporale e ricordi ricchi di significato); memoria prospettica (programmare un’azione nel futuro).
ESERCIZI UTILI: esercizi per l’orientamento temporale e spaziale, esercizi per il linguaggio, esercizi per l’attenzione e la percezione, ricordi autobiografici…
- implicita o non dichiarativa (memoria del fare), che comprende: memoria procedurale (comportamenti automatici finalizzati); memoria condizionata (associazione tra stimolo ambientale e una nostra azione).
ESERCIZI UTILI: stimolazione nell’ambiente di vita, a casa propria (cucinare, pulire la casa, riordinare, apparecchiare, prendersi cura dei fiori) e fuori casa (fare la spesa, andare a messa, fare piccoli acquisti, andare a trovare un amico o un parente, andare ad un evento del proprio paese).
Nel malato di Alzheimer la funzione mnestica più precocemente compromessa è la memoria a breve termine. Solo più tardi il deficit si estende alla memoria a lungo termine, influenzando in particolare la memoria episodica e autobiografica. Resta attiva fino ad uno stadio più avanzato invece la memoria semantica. L‘ultima ad essere compromessa è infine la memoria procedurale.
Attraverso la STIMOLAZIONE COGNITIVA è possibile sollecitare e potenziare le diverse funzioni della memoria, proteggendo quindi le cellule ancora attive e favorendo le connessioni neuronali. E’ importante diversificare gli esercizi per stimolare i diversi tipi di memoria e conservare le sequenze di comportamenti utili agli obiettivi della persona.